AURORA CANTINI
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Un Omaggio Al "Papà" Bergamasco Del Cicciobello
(1964)
Un Omaggio Al "Papà" Bergamasco Del Cicciobello
Persone
 
Aggiornata 3 anni

Non ho mai posseduto un Cicciobello. Avevo solo 2 anni, ma sapevo che esisteva: la mia vicina di casa, una gentile signora senza figli, possedeva un Cicciobello, uno dei primissimi modelli negli Anni Sessanta. Lo teneva in bella mostra appoggiato tra i cuscini del suo letto matrimoniale e io adoravo osservarlo ore e ore (senza toccarlo) quando salivo a trovarla insieme a mia mamma. Un giorno la signora mi permise di tenerlo in braccio: ne fui rapita, letteralmente. Era grande, morbidoso, quasi alto come me. Con quella sua boccuccia a cuore socchiusa in attesa del ciuccio sembrava davvero parlarmi. Anche se non giravano molti soldi in casa, mio papà per il giorno del mio compleanno decise di chiamare un suo amico fotografo di Albino: io con il mio completino della festa a giacchetta bordeaux, che la mia mamma mi aveva fatto indossare per l'occasione, abbracciata al "mio" Cicciobello. Fu l'unica volta che ne presi in braccio uno. Ma bastò. Pur così piccolina, non ho mai dimenticato quel pomeriggio. Ieri 8 marzo su L'Eco di Bergamo ho letto questa notizia: "Se ne è andato nella notte di domenica un mito del mondo dei giocattoli e del «Made in Bergamo», uno capace di ideare un bambolotto senza frontiere foriero di sorrisi, carezze e sogni per milioni di piccine. Si è spento lunedì 7 marzo a 87 anni Silvestro Bellini, bergamasco, fu il primo a disegnare il bambolotto Cicciobello. Disegnò un gioco capolavoro capace di segnare la storia. Un simbolo capace come pochi altri giochi nella storia di stabilire un affetto tanto duraturo con le bambine." Non so perché ma mi è salito in gola un groppo di tristezza.