La meraviglia della neve (di una volta)

Neve. In anni asciutti come questo chiamiamo neve pure due fiocchi in croce, spruzzi di pioggia congelata, chicchi minuti di ghiaccio che ricoprono la strada dove non passa ruota né pianta di piede. Per neve invece noi intendiamo questa, immortalata nella fotografia di Valbondione e Lizzola, con una coltre alta diverse spanne e un candore che si irradia dappertutto, una luce uniforme, da alba dei tempi, da mondo prima che fosse mondo.

Di questo scatto poi ci piacciono gli esseri umani, personaggi quasi senza volto, muti, che compaiono nella scena modificandola - con i sentieri tracciati, gli sci sulle spalle, l'opera delle pale ad aprirsi una via - ma nel contempo restando ai margini, quasi a non voler disturbare, per passare inosservati nel mezzo di tale e bianca meraviglia, lasciando che essa sia l'assoluta protagonista. Perché quando la neve è neve tutto cambia e ogni altro dettaglio di vita resta sospeso, come in una fiaba.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

Skyline di Bergamo dall'autostrada

Fotografia con novella

Buona Epifania da Storylab