La Corsarola

A ciascuno il suo. A Napoli la "spacca Napoli", a Bergamo, la "corsarola", una via che attraversa la parte più antica della città, tagliando di netto la trama e l'ordito delle case, dei palazzi e creando in essa uno squarcio, una crepa, un diastema. Quest'immagine la riporta a meraviglia, mostrandola da dove di solito non la si guarda, da sotto a sopra.

Una foto che ci emoziona per un altro motivo, cioè il mostrare il dedalo di tetti, che ricorda una stupenda poesia di Angelo Betocchi:
"E' un mare fermo, rosso,
un mare cotto, in un'increspatura
di tegole. E' un mare di pensieri.
Arido mare. E mi basta vederlo
tra le persiane appena schiuse: e sento
che mi parla. Da una tegola all'altra,
come da bocca a bocca, l'acre
discorso fulmina il mio cuore.
Il suo muto discorso: quel suo esistere
anonimo. Quel provocarmi verso
la molteplice essenza del dolore:
dell'unico dolore:
immerso nel sopore,
unico anch'esso, del cielo. E vi posa
ora una luce come di colomba,
quieta, che vi si spiuma: ed ora l'ira
sterminata, la vampa che rimbalza
d'embrice in embrice. E sempre la stessa
risposta, da mille bocche d'ombra.
- Siamo - dicono al cielo i tetti -
la tua infima progenie. Copriamo
la custodita messe ai tuoi granai.
O come divino spazio su di noi
il tuo occhio, dal senso inafferrabile".

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

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