AURORA CANTINI
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Il bacio all'anello del Vescovo
Aviatico via Amora (1967)
Il bacio all'anello del Vescovo
Persone
#amora di aviatico #don umberto magoni #monsignor clemente gaddi
 
Aggiornata 3 anni

Questa fotografia racconta storie che si intrecciano e che evocano pagine quasi dimenticate della nostra terra: fu la celebrazione dell’ultima Santa Cresima che si tenne nel 1967 nella piccola frazione di Amora di Aviatico alla presenza del Vescovo Monsignor Clemente Gaddi (dall’anno successivo sarebbe stata celebrata solo nella Parrocchia del Comune, riunendo tutti i cresimandi delle 3 frazioni). L'arrivo del Prelato in quel paesino a 1100 metri di quota, dove l'unica strada per raggiungere la chiesa era l'impervia mulattiera, fu un evento straordinario e unico. A coordinare la cerimonia era don Umberto Magoni. Nato a Somendenna nel 1930, fu parroco di Amora dal 1964 (quando vi giunse a soli 34 anni) al 1975, quando si spostò ad Ambria. E' morto ad aprile di quest'anno, indimenticato nel cuore della gente, instancabile e tenace prete di montagna. Immortalato nel bacio all'anello vescovile il primo chierichetto, Oliviero. Non aveva chiuso occhio la notte per l'importante evento: si era lisciato i capelli con la riga in parte bagnandoli con l'acqua del fontanino mentre saliva a piedi fino alla chiesa e aveva fatto molte prove della genuflessione nel prato mentre controllava le mucche al pascolo. Nemmeno una goccia di cera sulla sua vestina candida, nemmeno una fuliggine d'incenso. Si chinò con attenta cautela, impeccabile e armonioso, verso quell'anello che risplendeva di luce, e vi depose delicatamente un bacio leggero leggero, lui che ogni giorno era abiuato ad accudire le mandrie nella stalla e a rastrellare il fieno o spargere il letame. E dallo sguardo attento del Parroco, Oliviero aveva intuito che aveva fatto le cose per bene. Il piccolo pastorello di montagna voleva molto bene al suo parroco: alla messa del giorno del suo arrivo, tre anni prima, era stato il suo primo chierichetto, una messa quasi deserta di fedeli, diffidenti verso il nuovo prete. E' una foto, questa, che Oliviero custodisce ancora oggi con commovente delicatezza, ricordando il bambino che è stato e quell'innocenza di fanciulli abituati presto alla fatica, una foto che racconta a suo modo la tenacia della gente di montagna, pronta da sempre ad affidarsi alla Provvidenza, ma che racconta anche di un parroco capace come pochi di unire davvero la terra al cielo per non farci precipitare. A nome di tutta la parrocchia di Amora a don Umberto Magoni, grazie! Il mio grazie personale anche a Oliviero, mio marito, per i suoi ricordi.