Trova l'indizio (quarta puntata)

Altri cinque dettagli curiosi che erano sotto gli occhi di tutti, ma che non tutti vedevamo (qui i primi cinque e qui i secondi cinque e qui i terzi cinque )

P.S. I veri investigatori li abbiamo qui, a Bergamo, tra gli appassionati di Storylab

Il chiosco del fiorista

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Occhio di lince, quello di Antonio Rosa, che intravede nella fotografia, a sinistra, il chiosco del fiorista e il negozio di animali. Brava anche Annaluisa Palmrani che racconta tutto un mondo legato a quella zona (compreso il compito che ogni giorno, attorno alle 14, le assegnava suo padre, impiegato in banca, che “ci mandava a turno a leggere , copiare e scrivere le quotazioni della borsa”.

La chiesa nell’angolo (in alto, a sinistra)

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Una banale distesa di terra e una ruspa al lavoro. La foto, ci spiega Sergio Meli, “venne scattata durante i lavori per la realizzazione del nuovo campo sportivo dell'Oratorio. La strada dove transitano le auto è via Corpo Italiano di Liberazione aperta da poco. Dove ora sorge il quartiere delle Terrazze fiorite erano ancora campi”. Ma Lucio Paleari osserva che in alto, a sinistra, si intravede “una strana costruzione: è la chiesa di san Paolo”. E’ sempre Sergio Meli a dare la risposta su Storylab

Lo sport a teatro

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L’immagine di metà anni Cinquanta è del Teatro Nuovo, ma l’insegna rivela la presenza del negozio sportivo più gettonato a quei tempi, come spiega Antonio Rosa: “E' visibile all'angolo il negozio "Cominelli Sport", gestito da Severo Cominelli, campione dell'Atalanta e cannoniere principe della storia della squadra (fu superato poi da Doni)”

Il concerto inesistente

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Grazie a Storylab si scoprono pure bufale riportate dai giornali. E’ il caso della rivista Musica Jazz, secondo cui il celebre musicista Duke Elllington avrebbe suonato a Bergamo, a un fantomatico teatro Duse. “Più verosimile che in effetti si trattasse del Teatro Duse di Bologna” sottolinea Aldo Leo, che con rigore investigativo riporta pure un documento che lo attesta.

Lo scorcio di scalinata

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Otto gradini, un abside di pietra e lo scorcio di una chiesa. Poco per chi ha inserito la fotografia dell’archivio Wells, abbastanza per Barbara Savà, che ha subito compreso di che luogo si tratta: “E' Santa Maria Maggiore (abside sud-ovest e portale dei leoni Bianchi) vista dal Tempietto di Santa Croce”

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

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