I tempi che cambiano, anche per loro

"Il miglior amico dell'uomo". La didascalia non dice altro, tranne la fonte, una fonte inesauribile per Bergamo e dintorni, quella dell'Archivio Wells, dal cui mazzo prendiamo a prestito quest'immagine, di una barca, un cucciolo, un volto femminile fuori fuoco, un monte e un lago, probabilmente quello d'Iseo. 

Una foto che ora verrebbe postata subito su Facebook, raccogliendo anche molti like, per via del cane, tenerissimo, mentre decine di anni fa, quando fu scattata, la relazione tra esseri umani e animali domestici era in genere assai più spartana, asciutta. Ci torna in mente un episodio de "Il cavallo rosso" di Eugenio Corti, in cui si racconta le vessazioni che i monelli avevano inflitto a un cagnolino capitato a tiro. "Trent'anni più tardi - chiosa lo scrittore - sotto l'influenza laico-umanitaria della televisione e delle idee nuove, i ragazzi di Nomana non sarebbero più stati così, non avrebbero più tormentato gli animali".

Un'altra tessera nel nostro personalissimo mosaico inteso a dimostrare che, a dispetto della facile retorica, non è vero che si stava meglio quando si stava peggio. E se potesse abbaiare, quel cucciolo se ne uscirebbe con un bel "bau" per darci ragione.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

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