La città ideale

Il punto di vista è tutto, anche nelle fotografie. Di questo scatto ad esempio è mirabile l'inquadratura, l'esser riusciti a offrire un taglio della città reale che la fa sembrare un quadro antico o il profilo di un paesaggio da fiaba, tutta guglie e merletti e cupole e torri. Un luogo che per chiunque non sia bergamasco al cento per cento potrebbe essere ovunque, perché quegli edifici di vita e di culto offrono di sé il lato più recondito, meno ritratto nell'iconografia ufficiale, per cui si riconoscono sì, ma dal dettaglio. Una capacità di astrazione che regala un piacere d'osservazione puro, slegato dall'appartenenza a un luogo specifico e in sintonia con una bellezza universale, senza spazio né tempo. Una sorta di città ideale, come quella di autore ignoto (forse Piero della Francesca) che è appunto una delle tele simbolo del Rinascimento . Se poi con l'immaginazione aggiungete in primo piano una dama del XV secolo, lo sfondo potrebbe essere quello scelto da un Leonardo o da un Raffaello.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

In fondo agli occhi

Felice (di nome e di fatto) a Bergamo

La tassa per entrare in città