Il vigile

C'è un centro della scena in questa fotografia, un punto candido, che attira l'occhio e attorno a cui tutto gira attorno, non soltanto come metafora: il vigile urbano in mezzo all'incrocio. Vestito di bianco da capo a piedi, come ormai non accade più, con l'elmetto da "bobby" inglese, i guanti, persino le scarpe lattee, e il braccio alzato, probabilmente a intimare l'alt ad un'una delle rare auto in circolazione negli anni del primo Novecento oppure per invitare a spicciarsi, a circolare, a lasciare sgombra la sede stradale.

Senza scomodare Alberto Sordi e la sua parodia esagerata, quel vigile rappresenta un senso dell'autorità che spiccava e che gli anni Sessanta e Settanta avrebbero messo in discussione, fino ad arrivare agli attuali "agenti di Polizia Locale" che in molti continuano ostinatamente a chiamare con il nome che hanno imparato da piccoli: vigili, appunto.

Poi però c'è tutto un mondo attorno (la frase non è a casa, visto che oggi a Radio Alta e Bergamo Tv sono ospiti di Teo Mangione i Matia Bazar) ed è quello di Bergamo, della via Camozzi con via Borgo Palazzo sulla sinistra e via Pignolo sulla destra. "Il palazzo grande sulla destra - spiega Andrea D'Amore in un commento su Storylab - verrà abbattuto per costruire il grande palazzo con il PAM e il famoso Jolly".

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

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