Occhi che parlano

Gli occhi. Nove teste, diciotto paia di occhi, sguardi profondi come le insenature da cui cavavano la pietra e duri, freddi, quanto essa. Ragazzi, uomini, bambini cresciuti su una strada sola, quella della vita grama, in cui nessuno regala nulla e per campare occorrono sudore, bestemmie, schiena curva.

Una scena che l'avesse dipinta Pellizza da Volpedo sarebbe diventata manifesto di una classe intera: nove esseri umani d'una bellezza estrema, come sa esserlo soltanto quella spontanea, colta di sorpresa. Per un tempo indefinito siamo stati a guardarla, rapiti da quei volti e dalla perfetta armonia dei soggetti, ciascuno al suo posto, con quel bimbo al centro esatto dell'inquadratura, gli adulti più sfumati, alle spalle, i giovani dai capelli arruffati, appoggiati al muro, il ragazzo con la camicia candida e in primo piano la pietra, una piccola montagna di pietra, condanna e nel medesimo tempo vita per una generazione intera.

Gli occhi, quegli occhi, ci guardano, fissi, tuttora. E parlano, anche se muti, raccontandoci la loro pena e di riflesso la nostra fortuna. Un'abbondanza, la nostra, di cui dobbiamo esser grati ogni mattina, appena svegli, poiché poggia sulle loro spalle, sui sacrifici immani compiuti da quella gente seria, da quei bambini diventati grandi troppo in fretta, da quegli uomini che si scoprivano vecchi presto, piegati dalla fatica. A loro va il nostro ricordo, oggi, e la nostra eterna riconoscenza.

P.S.I "codherocc" - leggiamo su Storylab - ricavavano materiale dalle vene cotifere addentrandosi nelle viscere della montagna per centinaia di metri; i "pichecc" scolpivano la pietra cote con un apposito martello chiamato "maöl"; infine le "fitadure" (di solito donne) ne curavano la levigatura per rendere la pietra cote presentabile e funzionale all’uso, che era quello di affilare le lame, specialmente della falce, della ranza.

Grazie agli amici di Pradalunga, discendenti diretti di quella gente, che ci hanno "aperto gli occhi", facendo memoria.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

Il campo di concentramento numero 62

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