L'Adda e il genio leonardesco

Le belle lavanderine che lavano i fazzoletti -comprese quelle che lo fanno in rima, "per i poveretti" della città - non possono oscurare con la loro arte e fatica ciò che in questa foto è una meraviglia davvero. Eppure capita così, specie per i più distratti, che si fanno rapire dall'immagine in primo piano, ad esempio da questo crocchio di donne intente a sciacquare i panni in Adda (e non in Arno, come invece fece uno che il suo romanzo migliore lo ambientò proprio tra Adda, Bergamo e Milano).

Basta tuttavia alzare un poco lo sguardo, per imbattersi in quello che pare un'inutile dettaglio, mentre è un prodigio di tecnologia che trae origine addirittura nel Rinascimento. Sottolinea infatti Maurizio Lussana che questa fotografia ritrae uno scorcio di Imbersago e che l'imbarcazione che si nota sullo sfondo della scena è il famoso "traghetto leonardesco", che deve il nome a colui che l'ha inventato e a cui non possiamo far altro che inchinarci, essendo egli un genio assoluto.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

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